Il nuovo numero del Time, con intervista di Massimo Calabresi (capo dell’ufficio di Washington), dedica la copertina a Giorgia Meloni e ne tratteggia il profilo politico e personale. Il ritratto include dettagli intimi della sua vita: cresciuta alla Garbatella in una famiglia monoparentale ovvero cresiuta dalla madre, senza una laurea, appassionata di politica fin da ragazza e segnata da eventi traumatici come un incendio in casa.
Giorgia Meloni viene descritta come una leader che ha saputo trasformare la propria immagine: da esponente di una destra radicale a figura chiave dell’establishment europeo, capace di stringere alleanze sia con Biden che con Trump, ma sempre mantenendo una posizione pragmatica filoccidentale.
Dalle fila del suo governo si alzano lodi e complimenti per il traguardo raggiunto. “Anche l'America si è accorta del buon lavoro che sta facendo Giorgia Meloni” scrivono alcuni esponenti di FdI sui social. Ma quello che invece non scrivono, basandosi solamente sulla copertina e senza aver quindi letto l'articolo, è di quanto l'articolo al suo interno evidenzia le ambiguità del suo governo: controllo sui media, riforme giudiziarie centralizzate, norme restrittive sull'immigrazione, divieto di maternità surrogata e presenza, all’interno del suo partito, di esponenti con nostalgie fasciste, come il busto di Mussolini citato in casa di Ignazio La Russa.
La destra dimostra ancora una volta di come sia superficiale e di come basti poco per fa distogliere lo sguardo da notizie più importanti per concentrarsi invece sul nulla.