Il weekend segna il picco dell’ondata di calore: fino a 40 °C a Firenze e 39 °C in varie città della pianura padana (Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Terni). L’umidità spinge l’indice di calore oltre la soglia di rischio percepito in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Il tutto dopo giorni di meteo instabile che avevano dato un’illusoria tregua.
Servizi stressati e costi sociali.
Sanità territoriale, Pronto Soccorso e assistenza domiciliare registrano un aumento di accessi per colpi di calore, disidratazione e riacutizzazioni cardio-respiratorie. Sul fronte produttivo, gli orari di lavoro all’aperto vengono rimodulati per la sicurezza; il turismo urbano risente delle temperature estreme con cali di prenotazioni nelle visite pomeridiane, mentre le località balneari beneficiano di flussi redistribuiti. Le previsioni indicano stabilità e afa diffusa nella giornata del 10, con cieli sereni e locali annuvolamenti sui rilievi.
Perché si soffre di più.
La combinazione di notte tropicale (minime sopra i 20–24 °C) e umidità elevata impedisce il raffreddamento naturale degli edifici e del corpo, aumentando i rischi per anziani, bambini e fragili. Le aziende sanitarie locali rilanciano i piani “caldo” e i consigli: idratazione costante, evitare alcolici, limitare l’attività fisica nelle ore centrali, controllare i vicini soli.
Prospettive a breve.
La Protezione Civile territoriale aggiorna i bollettini in base alle condizioni locali: diverse regioni hanno segnalato criticità per ondate di calore a cavallo del 10 agosto, prima di un possibile cambiamento del quadro nella terza decade del mese.