Una nave ONG e la Guardia Costiera hanno tratto in salvo più di 500 migranti in diverse operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale. Molti dei superstiti presentano gravi condizioni di disidratazione e ustioni da carburante.
Il Viminale ha chiesto maggiore cooperazione europea, denunciando l’“isolamento” dell’Italia nella gestione dei flussi. La Premier Giorgia Meloni ha ribadito la necessità di “bloccare le partenze alla radice”, mentre l’opposizione chiede di aprire corridoi umanitari legali per evitare altre stragi.
Sul fronte internazionale, Bruxelles ha annunciato una riunione straordinaria per valutare la redistribuzione obbligatoria dei migranti tra i Paesi membri. Le ONG replicano: “Servono soluzioni strutturali, non scaricabarile”.