def_d news (inserzione per linkedin con un'unica immagine)

facebook
instagram

TerraMedia Project 2025

Cinema, trionfa il Giappone a Locarno: Pardo d’Oro a Tabi to Hibi di Sho Miyake. L’Italia premiata con “

18/08/2025 17:00

Isaco Praxolu

Cultura, Cinema & TV,

Cinema, trionfa il Giappone a Locarno: Pardo d’Oro a Tabi to Hibi di Sho Miyake. L’Italia premiata con “Gioia Mia”

Cala il sipario sulla 78ª edizione del Locarno Film Festival, che ha incoronato vincitore il film giapponese Tabi to Hibi di Sho Miyake

Cala il sipario sulla 78ª edizione del Locarno Film Festival, che ha incoronato vincitore il film giapponese Tabi to Hibi (Two Seasons, Two Strangers) di Sho Miyake, aggiudicandogli il prestigioso Pardo d’Oro.
La giuria internazionale ha definito l’opera “una riflessione delicata e universale sulle relazioni umane, il tempo e la distanza”, premiandone la forza poetica e la capacità di connettersi con un pubblico globale.

Il trionfo italiano

L’Italia torna comunque a casa con un risultato importante. “Gioia Mia di Pippo Mezzapesa, presentato in concorso, ha conquistato ben due riconoscimenti speciali: il Premio speciale della giuria e il Premio degli esercenti svizzeri.
La pellicola, ambientata nel Sud Italia, racconta le dinamiche familiari e sociali attraverso uno sguardo intimo e ironico, confermando Mezzapesa come una delle voci più originali del panorama cinematografico italiano contemporaneo.

Gli altri premi

Il Pardo per la miglior regia è andato alla cineasta francese Claire Simon per “La Mémoire des Arbres”, mentre l’attore svizzero Valentin Merz ha vinto il premio come miglior interprete maschile per “Les Ombres Douces”.
Per le attrici, la giuria ha premiato l’interpretazione intensa di Hanako Kikuchi in “Tabi to Hibi”.

Un festival sempre più internazionale

Con oltre 200 proiezioni, un pubblico in crescita del 15% rispetto all’anno precedente e una forte presenza di giovani registi, Locarno si conferma una delle piattaforme più importanti al mondo per il cinema d’autore.
Il direttore artistico Giona A. Nazzaro ha sottolineato come il festival continui a rappresentare “un laboratorio di libertà creativa, capace di dare spazio a storie marginali e a cinematografie meno conosciute”.